Nell’iconologia cristiana esistono diversi Santi con questo nome, ognuno con una storia differente. Il più conosciuto è certamente Sant’Ignazio di Loyola, grande protagonista della Riforma Cattolica del XVI secolo e fondatore della Compagnia di Gesù. Visse come cavaliere alla corte del Re di Spagna fino a quando non venne ferito nella battaglia di Pamplona in seguito alla quale, durante il periodo di convalescenza, si avvicinò alle letture sacre decidendo di prendere i voti. Tra i Sant’Ignazio più rinomati va ricordato anche Sant’Ignazio di Antiochia. Durante il suo mandato di Vescovo ad Antiochia, l’Imperatore Traiano dette inizio alla sua persecuzione, privando così la Chiesa degli uomini più illustri per quanto riguardava fama e soprattutto santità. Venne infatti arrestato ed infine condannato a morte, gettato in pasto alle fiere. È possibile che la figura di Sant’Ignazio rappresentata sulla guglia G62 del Duomo si rifaccia in particolare alle vicende di quest’ultimo: se così fosse rappresenterebbe con probabilità il santo nell’atto del martirio, il sacrificarsi per la fede Cristiana.La statua originale di Sant’Ignazio, la cui esecuzione viene attestata nei documenti d’Archivio nel 1811, è opera dello scultore Pietro Ferroni ed è oggi conservata presso il Cantiere Marmisti. Nel 2010 è stata sostituita da una riproduzione scolpita da Nicola Gagliardi, che ne conserva però le caratteristiche e la medesima posa: il Santo è raffigurato in tutta la sua bellezza classica in posizione eretta con la gamba destra leggermente flessa. Il corpo, come da iconografia tipica dei martiri, è quasi del tutto scoperto, se non fosse per un drappo che viene sorretto dalla mano sinistra. Il braccio destro è piegato some se il soggetto stesse impugnando un arnese invisibile, forse andato perso oppure mai realizzato.
SANT’ IGNAZIO
Città di cui è il patrono (patrocinio): Emblema: Bastone pastorale, palma