Sono attualmente in corso degli studi per giungere ad un’identificazione esatta di questa statua, la cui attribuzione è ad oggi ancora in fase di verifica. Le ricerche portano ad associare la statua alla figura di San Pancrazio, giovane santo che visse nel III secolo d.C. e fu martirizzato in età adolescenziale, forse a 14 o 15 anni. Lo stesso Martirologio romano riporta: “San Pancrazio, martire, che, si dice sia morto ancora adolescente per la fede in Cristo a Roma al secondo miglio della via Aurelia; presso il suo sepolcro papa Simmaco innalzò una celebre basilica e il papa Gregorio Magno vi convocò frequentemente il popolo, perché da quel luogo ricevesse testimonianza del vero amore cristiano “. L’opera fu realizzata nel 1811 dallo scultore Antonio Rusca, già operativo nel Cantiere del Duomo per la realizzazione di altre opere. Di epoca neoclassica, questa statua rappresenta un giovane ragazzo seminudo con i capelli ricci e fluenti. Coperto parzialmente da un drappeggio che gli ricade dalla spalla destra, sembra stia muovendo un passo in avanti. La mano destra è alzata nell’atto di sorreggere un oggetto non più presente. Lo stile della scultura denota che all’epoca gli scultori che lavoravano presso il cantiere del Duomo erano influenzati dalle vicende storico-artistiche nazionali, in particolare dalla corrente del pensiero neoclassico. Un suo modello in terracotta si trova oggi esposto all’interno del Museo del Duomo