Questo santo, come l’angelo della Guglia 115, porta l’indice della mancina al cielo, così come lo sguardo. Indica Colui dal quale ogni cosa discende, nasce, vive e muore, tornando a Lui. Un processo ciclico e infinito. Posto sul camminamento Nord, guarda alla piazza, per indicarle a chi si rivolge l’intera costruzione del Duomo. Tra lui e Dio, vi è la Vergine, ponte tra l’Infinito e il mondo finito e imperfetto degli uomini. Ma il gesto del Santo ci ricorda anche chi ci veglia da lassù, che non se n’è andato, ma ha solo cambiato prospettiva. Ora ci segue con maggiore attenzione, ci guarda solo da un’altra angolazione, con lo stesso amore di prima. La Guglia vuole solo ricordarci che, anche nei momenti difficili, i nostri passi sono sempre seguiti da chi ci ama e se non ne vediamo le orme, è solo perché ora ha messo le ali.