S. AGRICOLA

04 NovembreGuglia di facciata-G1
Palma

Alle radici della Chiesa bolognese vi sono le figure di due Santi, considerati protomartiri di Bologna. Tali Vitale e Agricola, rispettivamente servo e padrone, erano cittadini cristiani di Bologna e nonostante la distinzione per classe sociale, rimasero uniti nel martirio a causa della loro fede. Non si sa molto circa la loro vita, certo è che lanciarono con la loro testimonianza un messaggio di uguaglianza e di solidarietà che ottenne pubblico riconoscimento solo nel 392 d.C., anno in cui il vescovo bolognese Eusebio annunciò il ritrovamento dei loro resti in un cimitero ebreo dell’odierno capoluogo emiliano. Egli diede loro nuova sepoltura con rito cristiano, evento al quale presenziò anche Sant’Ambrogio. Il culto dei due santi martiri si diffuse in Occidente proprio grazie all’impulso di quest’ultimo, anche se mantenne ad ogni modo il suo epicentro nella città emiliana, dove fu edificata appositamente una Basilica per custodire le loro spoglie, in seguito trasferite nell’adiacente cappella.

Le vicende della statua nel Cantiere Duomo:

La statua che rappresenta San Agricola è una riproduzione realizzata da Ambrogio Consonni, in quanto l’opera originale andò distrutta a seguito dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. La statua svetta in cima ad una delle guglie di facciata. Con le mani giunte in preghiera e rivolte verso il basso, accoglie i fedeli che entrano in Cattedrale, mentre con lo sguardo fissa un punto lontano nel cielo.

Questa guglia è stata adottata da: