Nell’iconologia cristiana diversi Santi portano questo nome, tra i quali figurano un San Caio Papa e un San Caio vescovo. Effettivamente la mitra che la statua porta sul capo non lascia spazio a molti dubbi, pertanto si pensa che essa rappresenti con molta probabilità uno dei due, magari proprio quel San Caio consacrato Papa il 17 dicembre 283 d.C. . Egli nacque a Salona, vicino all’attuale Spalato, da una nobile famiglia romana. Si racconta che vantasse una parentela davvero illustre: l’imperatore Diocleziano in persona. Morì a Roma il 22 aprile 296 d.C. . Le fonti raccontano della sua santificazione, mentre fu improbabile un suo ipotetico martirio, anche per il fatto che Diocleziano scatenò le persecuzioni contro i cristiani solo nel 303 d.C. . Le spoglie di San Caio furono poste inizialmente nel cimitero di San Callisto a Roma, per poi essere traslate in quella che era stata la sua casa, più tardi convertita in chiesa. Nella seconda metà dell’Ottocento furono definitivamente poste nella cappella della famiglia Barberini.
Le vicende della statua nel Cantiere Duomo:
La statua in cima alla Guglia G3 fu realizzata da Ettore Cedraschi su modello di Enrico Manfrini nell’immediato dopoguerra, tra il 1951 e il 1953. San Caio è rappresentato nell’atto di benedire tutti i fedeli e i visitatori che ogni giorno entrano ed escono dalla Cattedrale.