L'Organo del Duomo

L’Organo del Duomo

Lo strumento attuale

Il monumentale organo del Duomo di Milano è opera delle ditte organarie italiane Mascioni e Tamburini, che realizzano nel 1938 quello che oggi è il più grande strumento in Italia, secondo in Europa e settimo a livello mondiale. [1] Dal 1938 ad oggi, la Veneranda Fabbrica Del Duomo di Milano sottopone costantemente questo prezioso strumento a diversi interventi volti a migliorarne sempre più le qualità artistiche, dotandolo di caratteristiche tecniche di assoluta avanguardia. [2]

Notevoli le caratteristiche di questo grande organo:

  • 15.800 canne, di cui la più alta misura oltre nove metri mentre la più piccola misura pochi centimetri
  • Quattro monumentali casse lignee (due casse realizzate nel XVI sec. per i precedenti organi del Duomo e due casse moderne realizzate nel 1986)
  • Due Consolles gemelle dotate di 5 tastiere
  • 211 registri sonori

 

Ma non sono solo le cifre a qualificare l’organo del Duomo come un’opera d’arte, bensì la sua nobiltà sonora ,che lo rende uno strumento versatile per l’esecuzione della letteratura antica, romantica e moderna.
Di seguito è possibile consultare la disposizione fonica attuale dello strumento.

Gli strumenti precedenti

La storia del Duomo è sempre stata legata a quella del suo organo, anzi dei suoi organi, dato che fin dalla metà del XV sec. gli strumenti presenti in Duomo sono sempre stati due.

Il primo organo risale al 1394, quando erano passati solo sette anni dalla posa della prima pietra della Cattedrale; l’incarico di realizzarlo venne affidato a fra’ Martino de Stremidi, che collocò lo strumento dapprima nella sacrestia settentrionale per poi spostarlo a metà Quattrocento  nel transetto settentrionale. Il secondo organo fu costruito nel 1464 da Bernardo d’Alemagna e collocato nel transetto meridionale.  Nei decenni successivi questi primi due strumenti subirono restauri e modifiche fino ad essere sostituiti con due strumenti nuovi ad opera di Gian Giacomo Antegnati e Cristoforo Valvassori, collocati rispettivamente nel 1580 e nel 1590 nelle due casse monumentali dorate che ancora oggi arricchiscono il presbiterio. La storia vede poi alternarsi validi organari italiani [3]  nel restauro e nella riforma dei due organi cinquecenteschi fino a giungere al 1938, quando Benito Mussolini decide di donare al Duomo un nuovo organo, il più grande mai realizzato in Italia.

Di particolare pregio sono anche gli antelli delle due casse cinquecentesche, costituiti da sedici grandi tele raffiguranti episodi tratti dall’Antico e dal Nuovo Testamento; la decorazione pittorica fu avviata dalla Veneranda Fabbrica nel 1559. Per tale compito si avvicendarono vari artisti tra cui Giuseppe Meda, Ambrogio Figino e Camillo Procaccini.

 

 

 

 

[1]   MICHAL SZOSTAK, The largest pipe organs in the world (2018), Vox Humana online Journal.
[2]  Lo strumento viene smontato nel 1965 a causa dei lavori di consolidamento dei piloni del tiburio e rimontato tra il 1984 e il 1986 ad opera della ditta Tamburini, che ne modifica la fonica secondo i gusti neoclassici di quegli anni. Nel 2019 inizia un nuovo restauro ad opera della ditta Colzani e Bastici, tutt’ora in corso, volto a un recupero della fonica originale del 1938 e a un ampliamento della tavolozza fonica dello strumento.
[3]  Di particolare importanza si ricordano le ditte organarie Prati, Serassi, Bossi, Biroldi, Bernasconi e Mascioni.

 Il suono dell’organo del Duomo accompagna tutte le celebrazioni festive e vigiliari, nonché le celebrazioni feriali delle ore 8.00 e 17.30.

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La rassegna Sonorità Organistiche permette di ascoltare da dicembre a giugno un breve concerto di trenta minuti, ogni sabato alle ore 16.45.

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Gli organisti del Duomo di Milano sono il

m° Alessandro La Ciacera e il m° Emanuele Carlo Vianelli.

 

Gli Organisti del Duomo di Milano

Alessandro La Ciacera
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Emanuele Carlo Vianelli
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